Tutto cominciò davanti a un piatto di profumatissima frittata con cipolle; o quasi.
Ma andiamo con ordine: era l’estate del 1969 quando Giancarlo Cesaris, socio del L.C. Crema, conobbe, durante una vacanza, il Dott. Ercole Scheiber e, tra una chiacchiera e l’altra, prese corpo l’idea di attivare un Lions Club a Melzo.
Al ritorno, Scheiber ne parlò a Franco Granata, amico e vicino di casa e, questi, ad Arnaldo Folli e ad Augusto Gonfiantini. L’idea incontrò immediatamente il consenso generale e cominciò, così, il reclutamento di amici e conoscenti, tenendo conto delle attività o professioni esercitate per rendere più vario e rappresentativo il Club.
Entrarono a far parte del sodalizio l’ingegnere Federico Colombo, il farmacista Mario Bernardi, il medico Giuseppe Manaresi, l’architetto Giuseppe Lazzarini e l’industriale lattiero-caseario Mario Bocchi. Questo primo gruppo si ritrovò una sera nella sala riunioni del Consiglio Amministrativo della Società Bocchi per discutere delle tappe successive e della strategia per arrivare alla fondazione del Club. Verso le ventitré lo champagne offerto da Bocchi incominciò a provocare un certo languorino allo stomaco. Qualcuno lo fece presente e, detto fatto, dopo mezzora eravamo tutti seduti intorno a una tavola imbandita di una modesta trattoria nei dintorni di Pandino, con una calda, fumante, profumatissima frittata di cipolle. Lì abbiamo avuto la certezza che il nuovo Club sarebbe nato. La sapiente regia di Cesaris, l’indottrinamento da parte degli Officers Distrettuali e l’arrivo di nuovi soci permisero la costituzione del Club, avvenuta in forma ufficiale il 3 marzo 1970.
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